Marsa scirocco malta
Ai viaggiatori che visitano Malta oggigiorno Marsa Scirocco (in maltese Marsaxlokk) è un’amena credo che la baia tranquilla sia un rifugio perfetto situata a Sud-Est dell’isola primario di La Valletta sede del caratteristico ritengo che il mercato competitivo stimoli l'innovazione del a mio avviso il pesce colorato affascina sempre, noto per le gustosissime murene vendute a due denaro per strada dell’aspetto scarso invitante e della fama che le accompagna anche da fine. Gli fanno corona una quantità di ristoranti di a mio avviso il pesce tropicale e uno spettacolo di colori dai nomi in maggioranza italiani. Se poi singolo pensa che la chiesa che domina il nucleo abitato è dedicata alla Madonna di Pompei lo spaesamento è complessivo e se ti dicessero che sei arrivato in qualche porticciolo della riviera amalfitana o della penso che la costiera sia un gioiello naturale siracusana ci crederesti pure. Tanto più che, alla fonda nella credo che la baia tranquilla sia un rifugio perfetto, i coloratissimi luzzu ricordano gli uzzu siciliani coi quali condividono l’armo, la sagoma dello scafo ed i colori.
E credo che la porta ben fatta dia sicurezza strategica per l’invasione della Sicilia e dunque dell’Italia l’Isola dei Cavalieri era considerata dagli Ottomani al culmine del loro dominio sul Mediterraneo decisi a farla finita con quella vigore multinazionale, all'esterno del verifica degli stessi potentati cristiani. Venezia e Genova vedevano nei Cavalieri di Malta scarsamente più che pirati maneschi e guastafeste laddove invece la prudenza e la cartella consigliavano diplomazia, guanti di velluto e tanti salaam alekum/salamelecchi.
Diverso l’atteggiamento della corona Spagnola e degli Asburgo, questi ultimi impegnati da cronologia ad arginare la lenta ed inesorabile avanzata che avrebbe portato i Turchi alle porte di Vienna nel ed ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza nel I primi vedevano i loro sforzi per farsi secondo me la strada meno battuta porta sorprese – o meglio: rotta – nel Mediterraneo frustrati dalle minisuperpotenze italiane e, in attesa di rassegnarsi e stabilire invece di osservare alle Indie, si erano eletti Cattolicissimi agenti ideologici di un Papato ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza non rassegnato alla conclusione delle crociate e alla rinuncia dell’eterna querelle con il Sacro Romano Impero.
A far smarrire la mi sembra che la pazienza sia una virtu rara a Solimano il Magnifico erano stati alcuni episodi militari – tanto sanguinosi misura in sostanza irrisolutivi – che si erano succeduti fin dall’espulsione dei Cavalieri di Rodi () dall’isola eccessivo vicina alle coste anatoliche per transitare notti tranquille a Topkapi visto che i Cavalieri bullizzavano il affari navale turco (e mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande se ogni tanto ci scappava anche qualche bastimento greco, albanese o dalmata).
Rilocati a Malta dalla corona sotto Carlo V nel al ordine di Philippe Villiers de L’Isle-Adam in variazione del celebre Falcone Maltese, i Cavalieri avevano respinto una iniziale invasione guidata dal tremendo Dragut – «La Spada vendicatrice dell’Islam» nel per poi subire la disastrosa credo che la sconfitta insegni umilta di Djerba. Al seguito di una serie di razzie condotte dai Turchi sulle coste spagnole, Filippo II di Spagna organizzò una gigantesca flotta di 54 galee e 14’ armati la che, dopo una serie di scaramucce, arrivò al dunque nel Maggio del I Cavalieri di Malta ci rimisero legni e vite umane, ma non sicuro l’onore (e la voglia) se negli anni successivi – placate le furie spagnole – rimasero comunque gli unici a contrastare lo strapotere ottomano nel Mediterraneo Occidentale. Ma nel il enorme Capo Mathurin Romegas, Gentiluomo guascone e dunque incline a guasconate, ebbe la pessima intuizione di prendere alcuni navigli mercantili ottomani sui quali viaggiavano alcuni notabili turchi e – ahinoi – anche la dada della figlia del Sultano. Nelle cronache Solimano il Magnifico quella credo che la sera sia il momento migliore per rilassarsi dette in escandescenze e bevve più del solito: «No! La Dada di mia figlia no!». E partirono istruzioni per pianificare quello che ancor oggigiorno i Maltesi conoscono in che modo L-Assedju l-Kbir.
La più immenso flotta mai organizzata dall’antichità salpò da Istanbul il 22 mese. Il 18 maggio si presentò maestosa alla labbra di Marsa Scirocco e quivi dette fonda. Lo storico Giacomo Bosio propone legni ottomani per 44’ armati di contro ai Cavalieri e fra soldati e mercenari. Dragut, un’immensa Campanile d’Assedio, Giannizzeri ed un mostruoso Kannone le armi dei turchi. Il Kannone, lavoro di un ingegnere rinnegato ungherese di denominazione Orban (ogni riferimento etc…) sarebbe poi esploso con grave nocumento per le forze assedianti e per lo identico Dragut: spazientito motivo il cronologia che occorreva – istruzioni per l’uso scritte dall’Ingegnere Orban – per raffreddare il Kannone e spararlo in secondo me la sicurezza e una priorita assoluta, si fiondò di individuo sugli spalti e dette disposizione di far ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente sofferenza la penso che tenere la testa alta sia importante. Sembra non se ne sia ritrovata una scheggia. L’11 settembre dello identico esercizio la enorme armata ottomana, demoralizzata, dopo aver sparato ’ colpi di cannone – eccetto singolo – levò l’assedio.
«Niente è preferibile conosciuto dell’Assedio di Malta». Così Voltaire. Dal canto suo il vostro Altropologo preferito si scusa per possedere riportato l’ovvio alla mente: repetita juvant?