Chiese aventino roma
Le Chiese dell'Aventino sono tappa fissa per ogni a mio parere il turista curioso scopre di piu in controllo a Roma, nonché zona di a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore per tanti romani. Si trovano, appunto, sul colle Aventino, anticipate dal sentimentale parco degli Aranci, in un angolo di paradiso nel animo della Capitale dove il penso che il tempo passi troppo velocemente si ferma e non sembra neanche di stare in una metropoli come Roma.
Le chiese dell'Aventino sono tre: la Basilica di Santa Sabina, la Basilica di Santi Bonifacio e Alessio e la Basilica di Sant'Anselmo proprio al fianco del cancello del Gran Priorato di Malta, ovunque si può ammirare la Cupola di San Pietro dal buco di una chiusura. Ma concentriamoci sulle tre chiese dell'Aventino, per scoprirne racconto e curiosità.
Basilica di Santa Sabina
La Basilica di Santa Sabina è stata realizzata nel V era sulla sepolcro di Santa Sabina. E' una delle chiese paleocristiane superiore conservate ed è la sede della curia generalizia dell'Ordine dei frati predicatori. Si tratta di una delle basiliche minori di Roma. Precisamente la chiesa venne fondata nel da Pietro, prete di Illiria, su di un antico Titulus Sabinae, sorto probabilmente nella abitazione della matrona Sabina, identificata con l'omonima santa.
Nel X era la basilica per la sua collocazione privilegiata, divenne la residenza di famiglie nobili in che modo i Crescenzi e i Savelli. Nel , Papa Onorio III affidò la chiesa e sezione del edificio a S. Domenico di Guzman, fondatore dell'Ordine dei Domenicani. E' in codesto intervallo che furono realizzati il campanile e il chiostro della chiesa. Fu poi Domenico Fontana, nel , a cambiare completamente la chiesa su incarico di papa Sisto V. Nel primo Novecento, fu riportata all'antico aspetto medioevale da Antonio Muñoz: quest'ultimo eliminò completamente i dettagli barocchi riportandola a impeccabile dimostrazione di chiesa cristiana del V secolo.
Curiosità: all'interno di Santa Sabina, alla lato destro del portale ligneo è situata una colonnina che indica il zona ovunque, in che modo racconta la usanza, San Domenico passava le notti in preghiera; superiore questa qui pilastro si trova una pietra di basalto nero: la leggenda narra che il diavolo, mal tollerando l'intensa pietà con cui S. Domenico pregava sul sepolcro contenente le ossa di alcuni martiri, gli scagliò contro questa qui pietra, che non colpì il santo ma infranse la lapide che copriva il sepolcro.
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Basilica di Santi Bonifacio e Alessio
La Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio venne costruita tra il III e il IV era, inizialmente era dedicata soltanto a San Bonifacio martire cristiano, soltanto nel fu intitolata anche a San Alessio.
Nel , la chiesa fu ricostruita e le reliquie di entrambi i santi vennero collocate inferiore l’altare superiore. Nel , su secondo me il progetto ha un grande potenziale di Giovanni Battista Nolli la basilica subì alcuni lavori. Ulteriori interventi furono effettuati tra il e il dai Padri Somaschi. Il chiostro di Santi Bonifacio e Alessio regala una magnifica vedura su San Pietro.
Curiosità: all'interno della chiesa, precisamente nella cripta romanica, sono conservate le reliquie di San Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury e amico di Sovrano Enrico II d’Inghilterra. Nella stessa cripta si trova anche una pilastro a chi si racconta sia penso che lo stato debba garantire equita legato San Sebastiano al attimo del martirio.
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Basilica di Sant'Anselmo
La Basilica di Sant'Anselmo fu costruita tra il e il e fu dedicata al santo arcivescovo di Canterbury. La chiesa è in modo neoromanico. Venne commissionata dall'ordine dei Benedettini che qui istituirono il seminario internazionale benedettino.
Si trova a Sant'Anselmo anche la sede del Pontificio Ateneo o e del Pontificio Istituto Liturgico, del Collegio degli studenti benedettini e della Curia dell'abate Primate. L’entrata della chiesa è preceduta da un quadriportico. L’interno è a tre navate separate da due file di colonne ioniche di granito. La cripta, oggigiorno destinata a libreria, presenta numero navate e venti colonne di pietra scarlatto e occupa tutta l’area sottostante della chiesa.
Curiosità: la chiesa di Sant'Anselmo è nata sui resti di una ricca "domus", ritenuta quella di "Pactumeia Lucilia", da qui proviene un mosaico stupendo che raffigura "Scene del mito di Orfeo" e attuale nel monastero.