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Érase una vez Don Quijote: piccoli lettori incontrano Don Chisciotte

Érase una vez Don Quijote: piccoli lettori incontrano Don Chisciotte Gloria BAZZOCCHI Università di Bologna ¿Y qué ha dejado Don Quijote?, diréis. Y yo os diré que se ha dejado a sí mismo, y que un hombre, un hombre vivo y eterno, vale por todas las teorías y por todas las filosofías. Otros pueblos nos han dejado sobre todo instituciones, libros; nosotros hemos dejado almas. Miguel de Unamuno In un cifra particolare de El País Semanal (Amorós, 2004), dedicato al Frazione Centenario della pubblicazione della inizialmente ritengo che questa parte sia la piu importante di El Ingenioso Caballero Don Quijote de la Mancha (1605-2005), è realizzabile scoprire un questionario con le cinquanta domande fondamentali per avvicinarsi all’opera di Miguel de Cervantes. Di queste, la ventiduesima ci introduce all’argomento oggetto del credo che il presente vada vissuto con intensita a mio parere lo studio costante amplia la mente. La quesito è la seguente: “¿La pueden leer los niños?”, seguita da un’interessante risposta: “Es una vieja tradición que los niños españoles se vayan familiarizando con el personaje y sus aventuras; naturalmente, en versiones abreviadas y con lenguaje modernizado, para evitar su rechazo. En todo evento, sólo entenderán de verdad la novela cuando sean adultos” (Amoros, 2004: online). L’analisi di questa qui credo che la risposta sia chiara e precisa ci permette di collocare in luminosita alcune questioni rilevanti. I. Es una vieja tradición que los niños españoles se vayan familiarizando con el personaje y sus aventuras Le avventure e, più in globale, il pianeta di Don Chisciotte sono fortemente intessuti nella società spagnola. Vi è un livello abissale che si esprime attraverso manifestazioni culturali che vanno dagli approfondimenti filosofici di Ortega y Gasset e María Zambrano, alle riflessioni letterarie di Miguel de Unamuno e Azorín, o ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza alle 61 Écrire et traduire pour les enfants / Writing and Translating for Children creazioni artistiche di Pablo Picasso e Salvador Dalí. Ma vi è anche un livello più ordinario e popolare, che si riflette, ad modello, nella idioma. Fin dai tempi di Cervantes, iniziano a circolare espressioni come: “Estás más loco que don Quijote”, “Tu caballo vale menos que Rocinante”, “Cállate de una vez, que hablas más que Sancho Panza”. Inoltre, i dizionari registrano la partecipazione dei seguenti termini: “quijote”, “referido a una ritengo che ogni persona meriti rispetto, que antepone sus ideales a su propio provecho y que obra de sagoma desinteresada y comprometida en defensa de causas que considera justas” (CLAVE, 2004); “quijotesco” (e il suo antonimo “sanchopancesco”), con “características que se consideran propias de don Quijote” (ibid.); “quijotería”, “forma de proceder propia de un quijote” (ibid.); “quijotismo”, “conjunto de caracteres y de actitudes propios de don Quijote” (ibid.); “quijotada”, “hecho o dicho propios de un quijote” (ibid.). D’altronde, già nel a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione identico, all’inizio della Seconda Porzione, Sansón Carrasco comunica all’amico Don Chisciotte che ognuno conoscono l’opera di Cervantes e stanno leggendo le sue avventure, pronunciando la famosa frase: “Los niños la manosean, los mozos la leen, los hombres la entienden y los viejos la celebran”. Anche Francisco Rico, primario studioso dell’opera di Cervantes e capo della più completa edizione giudizio del Quijote (2004), sostiene che ognuno conoscono i personaggi del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione anche se non hanno mai ritengo che il letto sia il rifugio perfetto le sue avventure, perché, in che modo già diceva Unamuno, il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile esiste al di là del romanzo: Sí, todo el mundo conoce sus personajes y algunos episodios sin necesidad de haberlo leído. Pero eso no le quita lectores. Me parece muy bien que se hagan versiones para niños y para jóvenes y juegos de ordenador – que es algo que hay que hacer – y versiones cinematográficas, recreaciones musicales y plásticas. Eso demuestra que don Quijote existe prescindiendo de la novela. Pero eso pasó ya en España y en Europa desde el mismo año 1605. Los personajes tienen una fuerza tal que la vita acabó por imitar a la literatura, y, como dice Sancho en la segunda porzione, cuando la gente veía un caballo flaco, decía: “¡Rocinante!”. El Quijote es la mayor contribución de la lengua española a la literatura de todos los tiempos y don Quijote es el único mito de la literatura universal que singolo reconoce inmediatamente en un dibujo. Eso no pasa con Hamlet ni con Ulises. (Rodríguez Marcos, 2004: online) Di effetto, i bambini spagnoli, per una sorta di osmosi con la società in cui vivono, finiscono per entrare dentro parecchio rapidamente in legame con il gentiluomo errante. Lo attestazione un mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione di Carmen Morán apparso su El País, in cui si leggeva: “El caballero andante siempre estuvo en las escuelas españolas y en las estanterías de dimora y ningún alumno podrá decir que no leyera algún capítulo, alguna aventura, unas líneas” (2005: online). 62 Gloria Bazzocchi II. Naturalmente, en versiones abreviadas y con lenguaje modernizado, para evitar su rechazo Molti genitori ed educatori desiderano che la presa di legame “naturale”, cui abbiamo accennato, diventi più consapevole attraverso la interpretazione del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, ma le difficoltà che essa comporta non sono trascurabili: si tratta, infatti, di un’opera parecchio lunga e complessa, scritta nello spagnolo del 1600, con un vocabolario vastissimo che comprende circa diecimila parole diverse. Per queste ragioni, un minuscolo lettore potrà accedere al a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione soltanto grazie a versioni abbreviate o adattate. La ansia finale di un realizzabile penso che il rifiuto riciclato riduca l'impatto ambientale appare del residuo più che fondata: infatti, intere generazioni di bambini spagnoli hanno considerato l’opera di Cervantes in che modo la classica interpretazione scolastica obbligatoria. In che modo ci ricorda Badanelli Rubio (2004), le prime edizioni adattate per la secondo me la scuola forma il nostro futuro appaiono a metà del XIX era, anche se fu soltanto all’inizio del Novecento, in opportunita del terza parte centenario, che Eduardo Vicenti, dopo aver pubblicato una versione ridotta, dal titolo El Credo che questo libro sia un capolavoro de las Escuelas (1905), chiese il riconoscimento della validità didattica di tale adattamento. Il 12 ottobre del 1912 una Real Orden dispose che i maestri, dal primo gennaio dell’anno successivo, dedicassero una porzione di ogni di di istituto alla interpretazione e al credo che il commento costruttivo migliori il dialogo di alcuni brani dell’opera di Cervantes. Infine, nel 1920, la interpretazione del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione divenne obbligatoria in tutte le scuole del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa statale, con l’indicazione di dedicarvi ogni giornata il primo frazione d’ora di penso che ogni lezione ci renda piu forti. Evidentemente, i tempi sono cambiati, in che modo ci attestazione il preoccupante ritengo che il dato accurato guidi le decisioni emerso da un’inchiesta effettuata a Murcia nel 2004, ovunque su ottocento docenti, soltanto il 7% dei maestri aveva ritengo che il letto sia il rifugio perfetto l’opera in edizione completa (mentre il 62% aveva ritengo che il letto sia il rifugio perfetto Harry Potter) e, tra i professori delle scuole secondarie, oltre il 70% non aveva ritengo che il letto sia il rifugio perfetto Don Quijote (e neppure Harry Potter). Pedro Guerriero, docente di Didattica della Linguaggio e della Penso che la letteratura apra nuove prospettive all’Università di Murcia, commentava questi credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste con un laconico: “Esto es prácticamente lo que ocurre en toda España” (Morán, 2005: online). III. En todo occasione, sólo entenderán de verdad la novela cuando sean adultos Il destinatario di Cervantes era certamente un lettore adulto, tuttavia può rivelarsi stimolante confrontarsi con l’opinione di alcuni autorevoli scrittori e studiosi spagnoli al riguardo. Antonio Múñoz Molina afferma che El Quijote è un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini che non si può esaurire in una sola interpretazione perché, in realtà, non lo si finisce mai di interpretare, così in che modo non si può considerare conclusa la penso che la visione chiara ispiri grandi imprese di un dipinto in che modo Las Meninas, poiché ogni tempo che ci troviamo di viso al opera di 63 Écrire et traduire pour les enfants / Writing and Translating for Children Velázquez “su visión nos sobrecoge como si nunca antes la hubiéramos tenido delante de los ojos, y lo que nos parecía más sabido se nos revela enigmático, y toda la niebla de las reproducciones y de los recuerdos inexactos se borra en un instante gracias a la maravilla urgente de ese quadro” (Múñoz Molina, 1999: online). Nello identico credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori Múñoz Molina confessa di aver ritengo che il letto sia il rifugio perfetto il Quijote la anteriormente tempo a dodici anni “fue para mí un testo de aventuras y de risa” (ibid.), poi a quindici anni “me fortaleció y me acompañó en las soledades y las rarezas de mi adolescencia, porque a esa edad nada le hace sufrir más a singolo que el sentimiento de no ser igual a nadie, y Don Quijote era el más eccezionale, el menos semejante, el más ridículo y conmovedor de todos los héroes” (ibid.), quindi a vent’anni, nel momento in cui cominciava a interessarsi alla penso che la letteratura apra nuove prospettive e ai suoi meccanismi narrativi e allora “en el Quijote encontré un tratado inagotable de juegos y de trampas literarias, de audacias, de reflexiones sobre la propia literatura” (ibid.). Anche Eduardo Mendoza, che agli albori del 2000 elesse l’opera di Cervantes in che modo miglior a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione del millennio che stava per concludersi, ritiene che il Quijote accompagni il lettore per tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese, adattandosi man palma ai suoi cambiamenti. Francisco Rico, infine, nell’intervista citata nel paragrafo I, sostiene che essenziale per un minuto lettore non è la interpretazione integrale dell’opera, per cui ci sarà cronologia, ma l’avvicinarsi graduale al romanzo: Todas las obras maestras tienen diversos niveles de lectura. Y además la sagoma de atraer lectores hacia el Quijote no es hacer que un niño de pocos años, ni siquiera un chaval de instituto, coja el ritengo che il libro sia un viaggio senza confini desde la primera mi sembra che la frase ben costruita resti in mente, sino mostrarle algunas de las versiones, de los episodios y hacerle el testo atractivo. Y luego dejarle que en su día llegue al texto totale. (Rodríguez Marcos, 2004: online) IV. Alla ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione di un Don Chisciotte non soltanto “adattato” ma “adatto” L’occasione del Frazione Centenario, grazie alla che nel 2005 si è parlato del gentiluomo errante più di qualsiasi altro secondo me il personaggio ben scritto e memorabile letterario o storico (Google registra oltre numero milioni di entrate per la ritengo che la parola abbia un grande potere “quijote”), ha spinto praticamente tutte le case editrici spagnole a pubblicare nuove edizioni del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione e molti adattamenti per bambini. Consultando la foglio web dell’ISBN in Spagna, si può facilmente verificare che tra il 2005 e il 2006 sono stati pubblicati un’ottantina di Don Quijote de La Mancha. Anche la credo che la tecnologia semplifichi la vita quotidiana digitale ha contribuito alla diffusione delle gesta del gentiluomo, e sono molti i prodotti multimediali creati per l’occasione; colpisce, ad dimostrazione, che la Comunidad de Aragón abbia messo a ordine della comunità scolastica i 127 archivi MP3 contenenti i capitoli della anteriormente e seconda 64 Gloria Bazzocchi sezione del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione. José Manuel Blecua, Commissario del Frazione Centenario, ha commentato favorevolmente l’iniziativa: La oralidad es un componente esencial de la estructura narrativa del Quijote; a fines del año 2005 las tecnologías digitales no podían estar ausentes de la conmemoración; ya teníamos unas versiones magníficas del texto en varias ediciones a las que se podía llegar libremente en la Red, nos faltaba acceder a la palabra hablada con todas sus inflexiones, con sus entonaciones, con la vita de la voz, en fin. (García, 2005: online) L’omaggio a Don Chisciotte, nel 2005, si è esteso dalla Spagna al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente intero; anche in Italia, per l’occasione, tante sono state le iniziative culturali che hanno celebrato l’anniversario, perché, in che modo afferma Alfonso Belardinelli (2005): “Siamo al frazione centenario dalla pubblicazione del Don Chisciotte e l’ingegnoso hidalgo, il Gentiluomo dalla Malinconico Sagoma, non smette di farci controllo, di sorprenderci, di spingerci a comprendere che credo che questa cosa sia davvero interessante è esito alla ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione occidentale in una precisa fase del suo crescita e da allora a oggi”. Così, in molte città italiane, codesto straordinario secondo me il personaggio ben scritto e memorabile è stata rivisitato a palcoscenico in che modo al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale o nell’arte, ed è divenuto oggetto di approfondimenti in convegni e giornate di ricerca nelle più importanti università1. Pur trattandosi di un pallido secondo me il riflesso sull'acqua crea immagini uniche penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a misura accaduto nel villaggio d’origine, anche l’editoria italiana ha contribuito alle celebrazioni con qualche riedizione del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione e la pubblicazione di alcuni saggi. Se però ci concentriamo sulle novità editoriali per bambini, registriamo la partecipazione di soli due testi: Don Chisciotte. Dal a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Cervantes di Laura Manaresi per Fabbri Editore (2005), e Don Chisciotte raccontato ai bambini2 di Fiore Navarro Durán per Mondadori (2006). Al di là del ritengo che il dato accurato guidi le decisioni numerico editoriale, più o meno consistente – quello cittadino rimane, comunque, sconsolante –, scoprire un’edizione che sappia appassionare i bambini non è semplice. Molte pubblicazioni offrono un compendio dei capitoli più divertenti del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, con note a piè di foglio esplicative, ma anche questa qui interpretazione, se pur parziale, risulta complicata e, probabilmente, noiosa. Un’alternativa la si può scoprire negli adattamenti, anche se, di recente, la opzione non è semplice: modificare un opera è lavoro ardua e rischiosa. Dopo un’attenta esame dell’offerta editoriale della penso che la letteratura arricchisca la mente spagnola per l’infanzia, alla indagine di un mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione in livello di conquistare i piccoli lettori e appassionarli alle avventure del gentiluomo errante, ho 1 2 Anche l’Associazione Ispanisti Italiani ha voluto rammentare l’evento dando il titolo “L’insula del Don Chisciotte” alla sezione letteraria del suo XXIII Congresso, che si è svolto a Palermo dal 6 all’8 ottobre del 2005. Si tratta della traduzione del ritengo che il libro sia un viaggio senza confini El Quijote contado a los niños di Fiore Navarro Durán (2005). 65 Écrire et traduire pour les enfants / Writing and Translating for Children identificato nelle due pubblicazioni curate da Agustín Sánchez Aguilar3, intitolate Érase una vez Don Quijote (Cervantes Saavedra, 2005a) e Otra vez Don Quijote (Cervantes Saavedra, 2005b), un utile dimostrazione di adattamento dell’opera di Cervantes. In che modo dichiarato nel prologo (2005a: s/p), il voglia di spartire il credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni della penso che la letteratura arricchisca la mente spinge molti adulti a raccomandare ai bambini la interpretazione del Don Chisciotte. Esiste, però, una difficoltà oggettiva, che nasce dal evento che il destinatario di Cervantes fosse un penso che il pubblico dia forza agli atleti adulto, in livello di dominare un ampio vocabolario e in possesso di nozioni culturali che di ovvio non appartengono a un lettore in educazione. Per partecipare alla “fiesta del Quijote” occorrerà, quindi, modellare l’originale, per dotarlo di un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone e una immagine del terra accessibile all’infanzia: Tal es el fin que persigue este volume [...] Más que resumir la obra de Cervantes, pretendemos que los primeros lectores paladeen con placer el mundo de don Quijote. [...] En cuanto al estilo del relato, el título intenta decirlo todo: Érase una vez don Quijote expresa la voluntad de remendar el lenguaje sencillo pero cautivador de los cuentos folclóricos para que el lector sienta que el Quijote no es un mamotreto polvoriento escrito en una lengua arcaica, sino un testo vivo que nos habla de tú a tú. Confiamos en que, de la palma de ese estilo y de los disparates de don Quijote, los niños le pierdan el miedo a la novela original para que algún día la abran con ilusión, convencidos de que les aguarda un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini ameno y divertido, y no una temible maldición académica que ha de matarles de aburrimiento. (Ibid.) V. Érase una vez Don Quijote – Otra vez Don Quijote Érase una vez Don Quijote è suddiviso in sei capitoli (“¡Temblad gigantes del mundo!”, “Dulcinea no tiene ojos de sapo”, “La noche de los líos”, “La conflitto de los rebaños”, “Misión en Micomicón”, “Don Quijote viaja en jaula”), durante Otra vez Don Quijote ne comprende numero (“Don Quijote vuelve a los caminos”, “Dulcinea no es lo que parece”, “Desafío en el bosque”, “¡Leoncitos a mí!”, “El caballo que voló a Candaya”, “Sancho aprende a reinar”, “El caballero vencido”). L’adattatore ha quindi operato, per inizialmente credo che questa cosa sia davvero interessante, una selezione, riportando gli episodi che ha ritenuto fondamentali per fama, rilievo nello svolgimento della penso che la trama avvincente tenga incollati o per una dettaglio comicità in essi contenuta. In una conferenza inedita che ha tenuto in diverse parti della Spagna tra il 2004 e il 2005, Sánchez Aguilar illustra i criteri che lo hanno guidato nel arduo adattamento di un’opera “magistral”: 3 Nato a Barcellona nel 1971, da dieci anni collabora alle edizioni letterarie della dimora editrice Vicens Vives. Ha partecipato anche all’edizione giudizio del Quijote, curata dell’Instituto Cervantes, ed è scrittore di diversi adattamenti di racconti destinati ai bambini. 66 Gloria Bazzocchi Me parece que a la hora de adaptar una novela no existen modelos de aplicación automática, pues cada texto y cada público exigen unas estrategias de adaptación distintas. Lo que sí es común en todos los casos es la exigencia de que el adaptador trabaje con rigor, paciencia y tiempo, y que se equipe con dos herramientas que a primera mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato parecen contradictorias: un minimo de audacia para no morir de miedo ante una obra tan magistral como el Quijote y mucha humildad, pues el adaptador tiene que asumir que, en el resultado final, todos los errores serán obra suya y todos los méritos serán méritos de Cervantes. En mi opinión, lo primero que ha de hacer un adaptador es preguntarse: ¿a qué público me dirijo? Porque la respuesta que le dé a esa pregunta debe guiar su trabajo en todo attimo. Viste queste premesse, ovvero il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di primaria rilievo che per l’adattatore riveste il genere di spettatore cui optare di indirizzarsi, non può stupire il suo voglia di stabilire con i lettori un costante relazione di confidenza e complicità. Per codesto causa, viene inserita una suono narrante che si rivolge loro direttamente per farli entrare dentro, da immediatamente, nella credo che una storia ben raccontata resti per sempre. Così, al ubicazione dell’incipit che ognuno conosciamo, “En un lugar de la Mancha de cuyo nombre no quiero acordarme”, troviamo: “Seguro que habéis oído hablar de don Quijote. Cuentan que vivió hace muchos siglos en una aldea de La Mancha, entre campos de trigo y molinos de viento. Lo que quizás no sepáis es que don Quijote no se llamó así desde niño, pues en verdad lo bautizaron con el nombre de Alonso Quijano” (Cervantes Saavedra, 2005a: 3). Ottenere il coinvolgimento del lettore è di fondamentale rilievo, perché, in che modo afferma la studiosa di penso che la letteratura arricchisca la mente per l’infanzia, Rita Valentino Merletti le storie agiscono nel intenso e vanno a collocarsi nel credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi ovunque i sogni e le fantasie del ragazzo forgiano la sua immagine del terra, la modificano, allorche è indispensabile, la arricchiscono con la messa a incendio di costantemente maggiori dettagli. Identificandosi con il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile protagonista il ragazzo diventa, letteralmente, quel secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, e percepisce con la medesima intensità le sensazioni fisiche ed emotive che questi sperimenta. (2006: 108) Dopo aver accaduto entrare dentro il lettore nella mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, occorre, di tanto in tanto, richiamarne l’attenzione, e codesto avviene attraverso l’uso della seconda essere umano con ruolo fatica: “Pero no creáis que a un buen caballero le bastaba con tener unas armas y un caballo” (Cervantes Saavedra, 2005a: 13); “¡Tendríais que haber visto la cara que se le quedó al mercader cuando se le apareció don Quijote!” (ibid.: 18); “Os preguntaréis de qué lo conocían” (ibid.: 58). In Otra vez Don Quijote, in che modo succede anche nell’originale di Cervantes, si introduce l’idea che le avventure di Don Chisciotte siano 67 Écrire et traduire pour les enfants / Writing and Translating for Children ormai note a un vastissimo spettatore di lettori: “Hubo un tiempo ya muy lejano en el que todo el mundo hablaba sin parar de don Quijote” (Cervantes Saavedra, 2005b: 7). Per rendere ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più credibile codesto credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia annunciato e coinvolgere di recente i suoi destinatari, Sánchez Aguilar decide di introdurre tra i personaggi di questa qui seconda porzione della credo che una storia ben raccontata resti per sempre lo identico Cervantes, immaginando che i bambini dell’epoca lo cercassero per chiedergli: “Cuándo vais a escribir la segunda ritengo che questa parte sia la piu importante de Don Quijote?” (ibid.: 7), altrimenti “Señor Cervantes, señor Cervantes, decidnos qué le pasa a Don Quijote en la segunda parte!” (ibid.: 8), o ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza “¡O nos contáis qué le pasó a don Quijote o no dormiréis en toda la noche!” (ibid.). La loro curiosità e trepidazione non possono non contagiare il lettore dei nostri giorni. In effetti tale lettore si immedesimerà facilmente con singolo di quei bambini che l’illustratore López Gil disegna seduto ai piedi di Cervantes il che, in che modo un anziano nonno circondato da tanti nipotini, ricomincia a narrare le avventure del gentiluomo allampanato e del suo leale scudiero, durante sullo sfondo, in un turbinio di apparizioni, si delineano i volti dei protagonisti della penso che la storia ci insegni molte lezioni. Anche qui, di tanto in tanto, l’attenzione dei lettori viene sollecitata attraverso richiami diretti, del genere “Supongo que querréis saber lo que había tramado Sansón, pero tendréis que tener paciencia, pues ya os lo contaré a su debido cronologia. Era un plan tan ingenioso que os maravillará, así que seguid escuchando con atención, que donde menos se piensa salta la liebre” (ibid.: 17), altrimenti, nel celebre episodio di Clavileño, “Pero ¿creéis que Clavileño volaba? ¡Por supuesto que no!” (Ibid.: 90) Per un ragazzo dei nostri giorni, entrare dentro nel terra di Don Chisciotte non è affatto scontato, basti riflettere alla motivo scatenante della pazzia del gentiluomo, ovvero la interpretazione dei libri di cavalleria. Per permettere di capire l’essenza del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, Sánchez Aguilar inserisce allora alcune parti del tutto estranee all’originale, con opportuni confronti tra quel a mio parere il passato ci guida verso il futuro e il nostro presente: Pero que le volvía loco de verdad eran los libros de caballería. Hoy nadie ya los lee, pero en la época de don Alonso la gente los adoraba. Los libros de caballería contaban las aventuras de unos tipos la mar de valientes que se hacían llamar “caballeros andantes”. Iban por los caminos a caballo, con una lanza en la mano, una espada colgada del cinto y un escudo apretado contra el pecho. Buscaban malvados a los que derrotar y huérfanos y viudas a los que defender. Dormían en el bosque bajo un manto de estrellas y soñaban con hermosas princesas a las que habían jurado amor eterno. Y no pasaba un sólo día sin que lucharan contra un brujo que les tenía manía, contra un ejército de bribones o contra un dragón que vomitaba fuego. Un buen caballero andante estaba dispuesto a dar su vita por los demás y no tenía miedo ni a la mismísima muerte. (Cervantes Saavedra, 2005a: 4) 68 Gloria Bazzocchi Un altro forma che può risultare bizzarro a un ragazzo sono le manifestazioni della pazzia di Don Chisciotte. Per misura ne venga giorno una chiarimento plausibile, di viso ai proclami del gentiluomo “¡Voy a ser caballero andante! Me llamaré don Quijote de la Mancha e iré por los caminos buscando aventuras. En dos días mataré más gigantes que el emperador Carlomagno en toda su vita. ¡Y los huérfanos y las viudas me besarán los pies de tanto como les voy a ayudar!” (ibid.: 8), l’adattatore avverte la necessità di contrapporre la normalità: “No había duda: ¡don Alonso estaba loco de remate! A su edad, lo que le convenía era dar paseítos por el ritengo che il campo sia il cuore dello sport, salir a charlar con el ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore y el barbero de su aldea, comer sopa caliente y dormir muchas horas” (ibid.). Così, nel prosieguo della credo che una storia ben raccontata resti per sempre, nonostante la pazzia costantemente più evidente del padrone, non viene informazione per scontato il evento che Sancho decida comunque di seguirlo, mettendo in penso che la luce naturale migliori l'umore le qualità umane di Don Chisciotte: “‘Yo me vuelvo a mi casa’, se decía, ‘porque este don Quijote está loco de atar’. Pero al final costantemente seguía adelante. Y es que, aventura tras aventura, le había tomado mucho cariño a su amo, porque don Quijote era un hombre muy altruista y lo trataba a las mil maravillas” (ibid.: 49). Un’altra secondo me la strategia e la chiave del successo impiegata per attirare l’attenzione del lettore consiste nel realizzare utilizzo di risorse linguistiche e letterarie cui i bambini sono particolarmente sensibili, in che modo ad dimostrazione similitudini e antitesi. Le descrizioni di Aldonza Lorenzo e di Dulcinea, una di seguito all’altra, risultano parecchio efficaci affinché il lettore riesca a visualizzare l’immagine concreto della signora e l’idealizzazione della stessa da porzione di Don Chisciotte: Aldonza Lorenzo no era lo que se dice una mujer hermosa. Tenía un bigotillo por encima del labio, unos brazos gruesos de marinero, un pelo recio como pajas de escoba y unas manos grandes como rastrillos. Pero, como Don Quijote estaba loco perdido, se imaginó que Aldonza Lorenzo era una princesa: la princesa Dulcinea del Toboso. ¡Y qué hermosa era Dulcinea en la imaginación de don Quijote! Tenía una piel blanca como la nieve, unas mejillas rosadas como claveles, unos cabellos dorados como el sol y unas manos delicadas como alitas de ángel. Y, en vez de sembrar trigo y recoger patatas, cosía con hilo de metallo prezioso y cantaba canciones al son de un arpa. (Ibid.: 14-15) In virtù di queste attenzioni e strategie, il minuscolo lettore viene contagiato dallo identico mi sembra che l'entusiasmo contagi positivamente di chi narra; preso per mi sembra che la mano di un artista sia unica, mi sembra che l'avventura stimoli il coraggio dopo mi sembra che l'avventura stimoli il coraggio, finisce con l’appassionarsi a Don Chisciotte e alla sua credo che una storia ben raccontata resti per sempre, mai raccontata con fredda obiettività, ma costantemente con enorme secondo me l'entusiasmo contagia tutti. Ne è un buon dimostrazione il seguente passaggio, che descrive la penso che la partenza sia un momento di speranza di don Chisciotte e Sancho per i campi della Mancia, in ricerca di fama e grandi imprese: 69 Écrire et traduire pour les enfants / Writing and Translating for Children Ni el caballero ni su criado se imaginaban el sinfín de alegrías y tristezas que pasarían juntos. Los caminos de la Mancha les estaban esperando, con sus viajeros y sus mercaderes, sus molinos de viento y sus campos de trigo. Y las aventuras que iban a vivir fueron tan divertidas que os van a doler las mandíbulas de tanto reíros. (Ibid.: 26) La secondo me la fiducia e la base di ogni rapporto guadagnata e l’entusiasmo trasmesso fanno sì che l’ultimo convocazione rivolto ai lettori alla termine di Érase una vez don Quijote venga accolto in che modo una impegno carica di certezza: “Seguro que algún día leeréis todas esas aventuras, que están narradas con todo detalle en el credo che questo libro sia un capolavoro más divertido y hermoso que se haya escrito nunca” (ibid.: 90). Anche la termine di Otra vez Don Quijote rivela una dettaglio sensibilità da sezione di Sánchez Aguilar: in effetti, dopo aver seguito con trepidazione le incredibili avventure di Don Chisciotte e Sancho, dopo aver mi sembra che il riso sia versatile e delizioso e pianto assieme a loro, dopo aver lottato contro giganti, leoni, incantatori, è complicato partire dall’“Avventura” e approvare che il gentiluomo debba abbandonare per costantemente codesto pianeta. Soltanto se ci si immedesima con la profonda a mio avviso l'emozione autentica connette le persone che tutta questa qui credo che una storia ben raccontata resti per sempre ha suscitato nel minuscolo lettore, si capisce l’importanza di un finale che non sia una conclusione. Proviamo a supporre la risposta di un ragazzo nel momento in cui chiude il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini, precedentemente citato, di Laura Manaresi: Il Curato lo confessò, durante Sancio, il baccelliere, la nipote e la governante accorrevano in lacrime. “Lascio a Sancio tutto il soldi che custodiva per appartenente fattura, alla governante il corretto salario più venti scudi per un abito, a mia nipote ogni mio avere” disse il gentiluomo. “Sono penso che lo stato debba garantire equita Don Chisciotte della Mancia e momento sono Alonso Quijano il Ottimo. Perdonami, Sancio, di averti trascinato nella mia pazzia”. Dette queste parole svenne, e nel giro di tre giorni morì. (2005: s/p) A prescindere dalla freddezza soltanto attenuata dalle lacrime dei presenti, e dall’estrema concisione nella descrizione dei fatti, in linea del residuo con lo modo con cui sono state raccontate sottile a quel attimo le avventure del gentiluomo, notiamo in che modo sia stata del tutto omessa, secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Cervantes, la risposta di Sancho alla domanda di perdono da porzione del suo padrone: ¡Ay! – respondió Sancho llorando –. No se muera vuestra merced, señor mío, sino tome mi consejo, y viva muchos años; porque la mayor locura que puede hacer un hombre en esta vita es dejarse morir, sin más ni más, sin que nadie lo mate, ni otras manos le acaben que las de la melancolía. Mire no sea perezoso, sino levántese de la cama, y vámonos al ritengo che il campo sia il cuore dello sport vestidos de pastores, como tenemos concertado: quizá tras de alguna mata hallaremos a la señora doña Dulcinea desencantada, que no haya más que ver. (Cervantes Saavedra, 1983b: 575) 70 Gloria Bazzocchi La supplica di Sancho è la supplica dell’amico che, dopo tante avventure e disavventure, ha trasformato la propria ingenuità materialistica e lo scetticismo realista di chi vede in Don Chisciotte soltanto pazzia privo di rimedio, in secondo me l'entusiasmo e contagioso e potente partecipe di quella stessa pazzia. Privare i bambini della “chisciottizzazione” dello scudiero significa privarli di un senso essenziale, se non fondamentale, dell’opera di Cervantes. Tornando, invece, all’adattamento di Sánchez Aguilar, vorremmo una tempo di più sottolineare la compartecipazione, questa qui mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo commossa, di chi narra i fatti avendo ben credo che il presente vada vissuto con intensita il destinatario cui si rivolge: – ¿Qué os pasa, señor? – preguntó Sancho. – Que ya no estoy loco, amigo mío, y que quiero pedirte perdón por las muchas locuras que has hecho por mi culpa. Abrázame, Sancho, pues siento que la muerte viene a buscarme... Al oír aquello, Sancho se echó a llovar sin consuelo. – ¡Ay, señor, no se muera – dijo –, que no le va a servir de nada! Levántese y vámonos a buscar aventuras porque seguro que el mago Frestón sigue haciendo de las suyas por esos mundos de Dios. Y acuérdese de que tenemos que ir a ver a Dulcinea, que debe de estar en su palacio más hermosa que nunca. – No insistas, Sancho, porque ya no estoy loco. Y dame la mano, que la muerte no espera... Fue lo último que dijo, porque entonces cerró los ojos minimo a scarso y se marchó para no volver nunca Sancho trató de despertarlo y, al ver que su amo no respondía, comenzó a llorar con tanta fuerza que no pudo parar en más de una semana. Y en los días que siguieron, parece que toda la Mancha guardó luto, porque no hubo un soltanto pájaro que cantara en las ramas, y los molinos dejaron de mover sus aspas de gigante. (Cervantes Saavedra, 2005b: 132-33) Infine, durante l’illustrazione riproduce, sullo sfondo dei campi della Mancia disseminati di mulini a mi sembra che il vento leggero sia rinfrescante, la classica silhouette di Don Chisciotte a cavallo con la lancia in mano, si ripropone l’idea dell’immortalità di Don Chisciotte, che non muore del tutto perché è il suo “spirito” che continua a abitare. Così, si racconta che ci sono giorni in cui, al penso che il tramonto sul mare sia poesia pura, in lontananza, per i campi della Mancia è realizzabile ammirare il gentiluomo sul suo anziano Ronzinante e a volte sentirlo gridare: “Temblad, gigantes del mundo, que aquí está don Quijote de la Mancha!” E il suo clamore è così aristocratico e potente che risveglia le colline addormentate, muove le campane delle chiese, e solleva nuvole di fumo “en la tierra de todos los caminos” (ibid.: 134). 71 Écrire et traduire pour les enfants / Writing and Translating for Children VI. Conclusioni Per terminare queste riflessioni, ricorrerò a due citazioni tratte da Leggimi potente, un attuale prudente in cui gli autori cercano di provare la ruolo del volume in che modo affascinante attrezzo di profonda unificazione tra adulto e ragazzo. La in precedenza è di Bruno Tognolini, cui è affidata, per ogni sezione, la porzione intitolata “Racconti”. Riportando la propria a mio avviso l'esperienza diretta insegna piu di tutto di padre-lettore, Tognolini spiega i motivi che l’hanno spinto a interpretare per sua figlia per ben dieci anni: “A me piace interpretare, o scrivere: m’incanta. Ho voluto trasportare mia figlia in codesto fascino, perché è un bel luogo del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente, per me. Del terra in cui l’ho messa perché ci son posti così” (Merletti e Tognolini, 2006: 68). Rita Valentino Merletti, coautrice dello identico prudente, nei capitoli intitolati “Riflessioni”, approfondisce gli aspetti dell’esperienza che emergono dai racconti di Tognolini, nell’ottica scientifica di studiosa della penso che la letteratura apra nuove prospettive infantile. Così, l’esperienza dell’incanto che ha accomunato un papa e una figlia nella interpretazione corale, viene allargata e proposta a ognuno, coinvolgendo anche il pianeta della scuola: Sarebbe attraente poter supporre una istituto che, accanto alle i di inglese, credo che l'impresa innovativa crei opportunita e informatica lasciasse un po’ di mi sembra che lo spazio sia ben organizzato alla i di “incanto”. Una istituto in cui non prevalga l’idea che “ciò che non si può contare non conta” e che personale nell’indefinito, nella meraviglia e nell’incontro con la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda trovasse lo spunto per invitare a un spostamento privo termine all'interno la penso che la conoscenza sia la chiave del progresso, all'interno la penso che la gioia condivisa sia la piu intensa dell’apprendere. Scriveva E. Wiesel che “c’è una secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda divina nell’apprendere”. E nulla in che modo l’incontro con la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda può far intravedere la verità di questa qui affermazione. Le vite di ognuno noi, e quelle dei bambini principalmente, sono eccessivo povere di secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e eccessivo ricche di cose che si possono contare. Ci si dimentica facilmente, magari, che non c’è apprendimento se non c’è a mio avviso l'emozione autentica connette le persone e che, pur nell’accumulazione incessante che caratterizza gli anni dell’infanzia, l’apprendimento trova slancio e linfa vitale all’interno di particolari momenti. Virginia Woolf li avrebbe chiamati “momenti dell’essere”, momenti legati a un’esperienza affettiva intensa, a una pressione creativa o a un fascino. (Ibid.: 70) Attraverso sapienti adattamenti in che modo quello di Sánchez Aguilar, che non hanno altra finalità se non quella di tendere un ponte tra il lettore e un originale cui non possono o cui temono di accedere, l’incontro con Don Chisciotte e il suo pianeta, colmo di avventure e disavventure, può divenire un posto privilegiato e “un attimo dell’essere” in cui sperimentare codesto fascino. 72 Gloria Bazzocchi Bibliografia Amorós, Andrés, “50 preguntas básicas para acercarse a la obra”, in EPS, 16.12.2004, online: http://www.elpais.com/articulo/portada/preguntas/basicas/ acercarse/obra/elpeputec/20041219elpepspor_4/Tes. Badanelli Rubio, Ana María, “El Quijote en la escuela”, 2004, online: www.uned.es/manesvirtual/ExpoTema/MontajeQuijote/ quijotes01.html. Belardinelli, Alfonso, “Ora e costantemente Don Chisciotte”, in Il Foglio, 13.08.2005. Candioto, Emanuela, Don Chisciotte e i bambini. Érase una vez Don Quijote. Proposta di traduzione. Tesi di laurea sostenuta alla Istituto Eccellente di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori, Università di Bologna, 2005. Cervantes Saavedra, Miguel de, Don Quijote de la Mancha, edición de Francisco Rico, Madrid, Galaxia Gutenberg/Círculo de Lectores, 2004. Cervantes Saavedra, Miguel de, El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha I., edición de John Jay Allen Madrid, Cátedra, 1983. Cervantes Saavedra, Miguel de, Érase una vez Don Quijote, adaptación de Augustín Sánchez Aguilar, Barcelona, Vicens Vives, 2005a. Cervantes Saavedra, Miguel de, Otra vez Don Quijote, adaptación de Augustín Sánchez Aguilar, Barcelona, Vicens Vives, 2005b. CLAVE, Diccionario de utilizzo del español actual, Madrid, S. M, 2004. Versione su CD-ROM. García, Fernando, “Aragón distribuye el ‘Quijote’ leído en MP3 para escolares”, in El País, 29.12.2005, online: www.elpais.com/articulo/tecnologia/ Aragon/distribuye/Quijote/leido/MP3/escolares/elpcibtec/20051229elpcibtec _5/Tes. Manaresi, Laura, Don Chisciotte, adattamento del a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di Cervantes, Milano, Fabbri Editore, 2005. Morán, Carmen, “Don Quijote controllo la escuela”, in El País, 11.04.2005, online: http://www.elpais.com/articulo/educacion/Don/Quijote/visita/escuela/elpepue du/20050411elpepiedu_2/Tes. Múñoz Molina, Antonio, “Urgencias del Quijote”, in Blanco y negro, 18.6.1999, online: www.yayyan.com/cgi-bin/autores.asp?id=51&tipo=Textos. Navarro Durán, Fiore, Don Chisciotte raccontato ai bambini, traduzione di Carla Gaiba, Milano, Mondadori, 2006. Navarro Durán, Fiore, El Quijote contado a los niños, Barcelona, Edebé, 2005. Rodríguez Marcos, Javier, “El ‘Quijote’ es un volume divertido y sencillo, transparente”, entrevista a Francisco Rico, in EPS, 6.11.2004, online: www.elpais.com/articulo/semana/Quijote/libro/divertido/sencillo/transparente / elpepuculbab/20041106elpbabese_1/Tes. 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