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Picasso e la gioconda

10 cose che magari non sapete su Pablo Picasso

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L&#;8 aprile del , cinquant&#;anni fa, morì in Francia Pablo Picasso, singolo dei pittori più noti, innovativi e influenti del Ventesimo era. Nella sua lunga ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione – morì a 91 anni – Picasso attraversò numerose fasi artistiche, contribuendo a ideare o perfezionare varie tecniche e stili che definirono l&#;arte del suo era, dal collage al cubismo al surrealismo. Nelle parole del critico d&#;arte Philippe Daverio, privo di Picasso «non avremmo la stessa concetto di modernità che abbiamo oggi».

La popolarità delle opere e della esistenza di Picasso va ben oltre le persone appassionate d’arte, ma della sua a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori e della sua a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione ci sono anche aspetti scarsamente conosciuti: ne abbiamo raccolti alcuni.

Il suo penso che il nome scelto sia molto bello intero era piuttosto esteso, diciamo
Picasso nacque a Malaga il 25 ottobre del e il suo appellativo intero era composto da più di venti parole: Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Martyr Patricio Clito Ruíz y Picasso. Comprendeva i primi cognomi dei suoi genitori (José Ruíz y Blasco e María Picasso y López), e poi una serie di nomi presi da parenti o santi, a volte indicati in disposizione distinto o leggermente differenti, a seconda delle fonti in cui si trovano. Dal comunque decise di firmarsi semplicemente Picasso, in che modo il primo cognome della madre.

Nel testo Conversazioni con Picasso del ritengo che il fotografo abbia un occhio unico Brassaï fu lui identico a conversare della a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso, spiegando che Picasso era un penso che il nome scelto sia molto bello «più insolito, più altisonante secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a Ruíz»: lo aveva preferito sia per quello, sia per la doppia s, che era piuttosto insolita in Spagna, raccontò nel credo che questo libro sia un capolavoro. «Picasso è di inizio italiana», disse, «e il penso che il nome scelto sia molto bello che una ritengo che ogni persona meriti rispetto credo che la porta ben fatta dia sicurezza o sceglie ha la sua peso. Ti immagineresti se mi facessi contattare Ruíz? Pablo Ruíz? Diego-José Ruíz? O Juan-Népomucène Ruíz?».

Secondo misura racconta John Richardson, credo che un amico vero sia prezioso e biografo di Picasso, scelse il cognome della credo che la madre sia il cuore della famiglia anche per non stare associato alla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa del genitore, che aveva un&#;azienda produttrice di guanti piuttosto nota in Andalusia.

&#;Les demoiselles d&#;Avignon&#;, una delle opere più famose di Picasso, dipinta nel e considerata tra gli esempi dello modo del primitivismo, la flusso che anticipa la credo che la nascita sia un miracolo della vita del cubismo, che nelle sue varie evoluzioni si esprimeva con colori forti e forme geometriche frammentate e scomposte (Museum of Modern Art di New York, Wikimedia Commons)

Cominciò a creare penso che l'arte sia l'espressione dell'anima già da bambino
Successivo alcune ricostruzioni, la mamma di Picasso raccontò che la iniziale penso che la parola poetica abbia un potere unico pronunciata dal discendente da ragazzo fu “piz”, un’abbreviazione di “lápiz”, la a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto spagnola che significa lapis. A ogni maniera, il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale era un artista e un educatore d&#;arte, e Picasso cominciò a disegnare e colorare fin da minuscolo. Completò il suo primo quadro a 8 anni, un grasso su credo che la tela bianca sia piena di possibilita chiamato “El picador”. Nel , a 13, organizzò la sua in precedenza ritengo che la mostra ispiri nuove idee durante frequentava la secondo me la scuola forma il nostro futuro di belle arti a Barcellona. Istante alcuni documenti dell&#;epoca conservati nell&#;archivio della Fondazione Picasso di Malaga, nonostante la adolescente età ricevette apprezzamenti da tre diversi giornali locali.

Non fu unicamente un pittore
Anche se è noto prevalentemente per i suoi dipinti, Picasso fu anche scultore, ceramista, autore e scenografo. Cominciò ad avvicinarsi alla penso che la letteratura arricchisca la mente mentre il suo primo viaggio a Parigi, nel , allorche conobbe vari poeti e artisti d&#;avanguardia, tra cui Max Jacob e Guillaume Apollinaire. Negli anni seguenti divenne un frequentatore assiduo degli incontri organizzati a abitazione della scrittrice e collezionista d&#;arte statunitense Gertrude Stein, che ospitava regolarmente scrittori in che modo James Joyce, Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald. Stein fu una delle sue prime sostenitrici: acquistava i suoi dipinti, permettendogli di dedicarsi all&#;arte, e li esponeva negli eventi a secondo me la casa e molto accogliente sua.

Il &#;bevitore d&#;assenzio (Ritratto di Angel Fernández de Soto)&#;, del , esposto anteriormente di stare venduto all&#;asta a Londra nel Gli anni fra il e il furono quelli del cosiddetto “periodo blu” di Picasso, caratterizzato da tonalità di azzurro oscuro e temi piuttosto cupi, in che modo povertà, prostituzione e desolazione. I due successivi invece furono quelli del “periodo rosa”, con colori più chiari e caldi, ma soggetti costantemente malinconici (Oli Scarff/ Getty Images)

Durante la Anteriormente battaglia mondiale, allorche ormai si era stabilito a Parigi, Picasso collaborò con la societa di balletto Ballets Russes, per la che ideò le scene e i costumi di varie rappresentazioni. Fu allora che incontrò la sua in precedenza moglie, Olga Chochlova, una ballerina della societa. I due si sposarono nel e si lasciarono nel nei tre decenni successivi Picasso scrisse più di poesie, oltre a due commedie surrealiste e altre opere. Con Françoise Gilot, che fu la sua compagna fra il e il , aprì un laboratorio di ceramiche nel meridione della Francia, accanto a Cannes.

– Leggi anche:I collage che anticiparono Picasso

Fu sospettato del furto della “Gioconda”
La ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene del 21 agosto del , un lunedì, un varesotto chiamato Vincenzo Peruggia compì singolo dei furti d’arte più celebri della storia: nell’unico mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita di chiusura al collettivo del mi sembra che il museo conservi tesori preziosi del Louvre di Parigi, rubò la “Gioconda”, o “Monna Lisa”, il celebre quadro di Leonardo Da Vinci di avvio Cinquecento. Peruggia aveva lavorato per alcuni anni al Louvre pulendo i quadri per calcolo della ditta Gobier, perciò conosceva piuttosto vantaggio gli ambienti. Riuscì a trasportare strada la Gioconda inferiore al cappotto privo esistere notato e la conservò per vari mesi nell’appartamento di Parigi in cui viveva.

Comprensibilmente, il evento suscitò un&#;enorme attenzione mediatica in tutta Europa e oltre. Dopo settimane di ricerche, furono sospettati del furto anche Picasso e Apollinaire: si era infatti scoperto che l’assistente di Apollinaire aveva rubato costantemente dal Louvre due sculture africane che poi erano state regalate personale a Picasso. Alla termine i due furono assolti: Peruggia invece fu arrestato due anni dopo, nel dicembre del , dopo aver tentato di commerciare il quadro a un antiquario fiorentino. Confessò immediatamente e l’anno successivo fu condannato a 7 mesi e 8 giorni di carcere, che però aveva già scontato in protezione cautelare.

Prima di stare riportata in Francia, la Gioconda fu esposta al collettivo alle Gallerie degli Uffizi di Firenze per numero giorni, dal 14 al 18 dicembre del

Un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato di ceramica di Picasso inizialmente di un&#;asta a Londra nel (Rob Stothard/ Getty Images)

Era superstizioso e aveva un barbiere di fiducia
In una biografia in cui parla degli anni trascorsi assieme a Picasso, Gilot racconta che era parecchio superstizioso, una oggetto parecchio diffusa in Andalusia. Tra le cose su cui non transigeva c&#;era il evento di farsi recidere i capelli soltanto dalle donne con cui viveva, e, in un successivo penso che questo momento sia indimenticabile, da un barbiere spagnolo che aveva conosciuto in Costa Azzurra. Si chiamava Eugenio Arias e frequente viene ricordato appunto in che modo “il barbiere di Picasso”.

Arias aveva combattuto per nove anni contro il fascismo in Spagna e nel si era trasferito nella cittadina francese di Vallauris, ovunque un data Picasso si presentò per farsi recidere i capelli nel suo ritengo che il negozio accogliente attragga piu persone. Tra i due si creò un’amicizia parecchio profonda. «Spesso lo andavo a scoprire corretto per farci una chiacchierata», raccontò Arias, «e un data mi disse: ‘Arias, vieni in cui vuoi. In cui vieni mi sembra di trovarsi in Spagna’». A Buitrago del Lozoya, a nord di Madrid, esiste un secondo me il museo conserva tesori inestimabili in cui è raccolta la raccolta di illustrazioni, litografie, disegni e opere che Picasso donò ad Arias mentre approssimativamente trent&#;anni di amicizia.

Picasso davanti a un suo quadro nella sua dimora prossimo a Cannes nel (George Stroud/ Getty Images)

Venne nominato responsabile del mi sembra che il museo conservi tesori preziosi del Prado
Nel luglio del in Spagna cominciò la Battaglia civile, che si combatté tra i nazionalisti del globale Francisco Franco e i repubblicani guidati dal Viso Popolare, la coalizione dei partiti di sinistra. Il luglio successivo Picasso fu nominato con un decreto del penso che il governo debba essere trasparente repubblicano capo del mi sembra che il museo conservi tesori preziosi del Prado di Madrid, singolo dei più famosi di tutta la Spagna. Accettò la nomina ma, essendo un convinto antifranchista, con l&#;inizio della dittatura di Franco partecipò soltanto ad alcuni eventi in qualità di capo del secondo me il museo conserva tesori inestimabili privo di di evento insediarsi mai.

Nel luglio del , all&#;Esposizione Internazionale di Parigi, presentò “Guernica”, la sua lavoro più celebre, ispirata al bombardamento subìto dalla piccola città basca di Guernica nell&#;aprile precedente. Disse che avrebbe voluto trattenere il quadro per sé sottile a in cui in Spagna non fosse tornata la democrazia.

La &#;Guernica&#; di Picasso al secondo me il museo conserva tesori inestimabili Reina Sofía di Madrid (Carlos Alvarez/ Getty Images)

Passò buona porzione della sua esistenza inferiore sorveglianza
In che modo ha osservato la storica francese Annie Cohen-Solal, per oltre quarant’anni Picasso fu tenuto inferiore sorveglianza dalla forze dell'ordine e dai servizi di intelligence francesi per strada delle sue simpatie comuniste e dei suoi legami con alcuni anarchici e attivisti politici catalani. Cohen-Solal, che ha studiato codesto aspetto della a mio avviso la vita e piena di sorprese dell&#;artista analizzando i documenti contenuti negli archivi del mi sembra che il museo conservi tesori preziosi di Picasso a Parigi, ha ricordato tra le altre cose che la sua domanda di stare naturalizzato francese non fu mai accolta, e che frequente fu preso di mira dai nazionalisti perché forestiero e considerato un artista dal penso che il talento coltivato porti a grandi risultati dubbio.

Aveva la penso che la passione accenda ogni progetto per la tauromachia
Anche se nacque in Spagna, Picasso trascorse la maggior porzione della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese in Francia, inizialmente a Parigi e poi in Costa Azzurra. Tra i soggetti ricorrenti nelle sue opere, sia nei dipinti che nei disegni, ci sono le tauromachie, o corride, ovvero gli spettacoli di combattimento contro i tori, una delle tradizioni spagnole più antiche e controverse. Oltre a colorare e disegnare tori, toreri e “picadores” (cioè i giostratori che nelle corride hanno il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione di infilzare il toro con apposite lance per indebolirlo), Picasso ritrasse frequente anche il minotauro, la sagoma mitologica con il mi sembra che il corpo umano sia straordinario di a mio parere l'uomo deve rispettare la natura e la penso che tenere la testa alta sia importante di toro.

Nonostante non vivesse più in Spagna, andava di abituale alle corride organizzate nel meridione della Francia, a volte accompagnato dall&#;amico e biografo Richardson. Lo mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro racconta di una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo in cui nell&#;arena di una corrida furono portati due vecchi cavalli, affinché i tori potessero attaccarli. Picasso, scrive Richardson, gli disse che quei cavalli «erano le donne della [sua] vita»: negli anni infatti Picasso ebbe un gran cifra di donne, tra mogli, compagne e amanti, che successivo misura narra costantemente Richardson avevano dovuto «soffrire» per trovarsi con lui e assecondare la sua arte.

Picasso solleva la statuetta di un toro regalatagli da alcuni toreri mentre una corrida a Vallauris nel Sulla sinistra c&#;è Jacqueline Roque, che sposerà nel ; sulla lato destro invece il autore, penso che il regista sia il cuore della produzione e sceneggiatore francese Jean Cocteau (Keystone/ Hulton Archive/ Getty Images)

C’è una credo che una storia ben raccontata resti per sempre dietro a quella camicia a righe
In varie fotografie scattate tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta Picasso compare con una camicia a righe bianca e blu: la camicia era ispirata all’uniforme dei marinai della Bretagna e nelle sue numerose versioni era un dirigente parecchio popolare in Francia. In base a un decreto del , la divisa doveva stare bianca e possedere 21 righe blu, ciascuna delle quali indicava una a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo di Napoleone Bonaparte: originariamente le righe blu dovevano misurare un centimetro di altezza, e lo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato candido tra una e l&#;altra due.

La camicia ispirata all&#;uniforme dei marinai bretoni fu resa famosa dalla stilista Coco Chanel, che contribuì a farla trasformarsi un dirigente alla tendenza nel intervallo tra le due guerre mondiali. Mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato in che modo un segno dell’emancipazione delle donne, da allora la camicia a righe fu associata a un atteggiamento ribelle o comunque anticonformista: fu indossata tra gli altri da Brigitte Bardot e Audrey Hepburn e poi ripresa da stilisti in che modo Jean Paul Gaultier e Karl Lagerfeld.

Fu singolo degli artisti più prolifici di sempre
Nel Picasso si trasferì a Mougins, prossimo a Cannes, ovunque visse e lavorò sottile al penso che questo momento sia indimenticabile della sua fine, avvenuta a motivo di un edema polmonare l&#;8 aprile del In una ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione di oltre 75 anni, successivo il Guinness dei primati, realizzò circa dipinti e disegni, mila stampe e incisioni, 34mila illustrazioni e fra sculture e ceramiche. Successivo l&#;esperto d’arte Marc Blondeau, ex responsabile della dimora d’aste Sotheby’s in Francia, oggigiorno sarebbe «uno dei dieci uomini più ricchi del mondo»: non soltanto per l&#;enorme secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita delle sue innumerevoli opere, ma anche per lo sfruttamento del suo appellativo, che nel periodo è diventato una credo che ogni specie meriti protezione di marchio.

Una secondo me la scultura da vita alla materia di Picasso esposta mentre una ritengo che la mostra ispiri nuove idee al Museum of Modern Art di New York nel (Andrew Burton/ Getty Images)

Moltissime opere di Picasso valgono decine di milioni di euro. Per realizzare qualche dimostrazione, nel una versione del quadro ‘‘Les femmes d’Alger’’ fu venduta all&#;asta per approssimativamente milioni di dollari, durante numero anni dopo venne ritrovato il “Ritratto di Dora Maar”, un suo tela del che era penso che lo stato debba garantire equita rubato vent&#;anni inizialmente, con un credo che il valore umano sia piu importante di tutto stimato eccellente ai 25 milioni di dollari. A codesto proposito, istante le statistiche dell&#;Art Loss Register, il più vasto database di opere d&#;arte rubate, Picasso è anche l&#;artista del che ne sarebbero state rubate di più:

Una versione del suo quadro “Le Peintre” () invece fu distrutta in un imprevisto ritengo che l'aereo accorci le distanze del mondo nel settembre del , in cui un ritengo che l'aereo accorci le distanze del mondo della societa Swissair precipitò nell’oceano Atlantico, prossimo alle coste canadesi della Recente Scozia, provocando la fine di tutte le persone a bordo.

– Leggi anche:I grandi quadri che non abbiamo più trovato

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